Be Flower apre il proprio laboratorio ai colori e i profumi dell’oriente
In occasione della Milano Design Week 2018, Monica Bottelli e Laura Calegari, anime di be Flower, ospitano nel loro spazio di via Rovello i mobili creati da Silvia Galbiati e le carte da parati Misha di Chiara e Anna Enrico. Per un incontro che vuole essere un omaggio all’Oriente. Le forme sinuose e al contempo di grande rigore della consolle Django dialogano così con i raffinatissimi disegni delle wallpaper su seta delle collezioni Asia e China. Tra pannelli con rami di ciliegio in fiore, piante, fiori e uccelli, tra mitiche vedute di paesaggi quintessenziali, le due designer di be Flower scandiscono invece gli spazi con composizioni ed installazioni floreali che si ispirano alla purezza delle linee delle pitture orientali e che guardano alle geometrie e alla ricchezza dei materiali – come l’onice e l’ottone – scelte dall’architetto Silvia Galbiati per le sue Capsule Manouche.
Cosa può nascere dall’unione di due amiche, due personalità diverse ma complementari accomunate dalla grande passione per la natura e il design? La risposta è: BE FLOWER! Be Flower è un’idea, una passione e, infine, un luogo dove Monica Bottelli e Laura Calegari hanno sviluppato questo progetto producendo allestimenti floreali ed elementi d’arredo e design. Un laboratorio nel cuore del Brera Design District di Milano in via Rovello 17 che abbiamo già visitato nella passata Milano Design Week 2017. Un luogo che diventa anche showroom o spazio eventi a seconda delle esigenze, al cui interno sono ospitati oggetti curiosi e unici come quadri “verdi”, composizioni floreali con la più grande varietà di colori e profumi, elementi di interior design e complementi d’arredo, vecchi mobili restaurati che riprendono vita diventando “contenitori” di natura.
E’ in questo spazio eclettico, flessibile che Monica e Laura da anni lavorano ai loro esercizi di stile.
Dalle semplici composizioni floreali degli esordi che si distinguevano già per la scelta dei contenitori, mai scontati ma sempre ricercatissimi, le due partner di be Flower sono ora approdate a un’idea di lavoro più complesso e ricco di sfaccettature. Capaci di servirsi di luci, oggetti, quinte floreali per ricreare atmosfere e suggestioni diverse a seconda dell’evento, hanno così superato il confine della decorazione floreale per giungere a una più elaborata progettazione a tema. Come è stato per il Giardino d’Oriente che ne è un felice esempio.