Il Matteo Stucchi ci parla del suo nuovo lavoro durante la Milano Design Week
È un soleggiato venerdì di aprile. Nella frenesia della Milano Design week 2018 incontriamo Matteo Stucchi in un bar di Porta Genova, un giovane designer milanese e nostro amico che vi avevamo già presentato lo scorso anno. Matteo ci vuole mostrare uno dei suoi ultimi lavori realizzato in partnership con Limonta Wall di LIMONTA|1893, una delle prime aziende nella produzione di rivestimenti murali in Italia e all’estero. Parliamo della collezione per “Limonta Italian Wall Couture“, un progetto ampio e caratterizzato da un’estetica ricercata che tende ad esplorare più direzioni della decorazione parietale con carta da parati: dalle forme geometriche e quelle naturali, dai disegni a mano alle icone della cultura italiana. Vi proponiamo il suo interessantissimo lavoro!
POSSIBILITÁ. Celebrazione del tratto grafico nelle sue infinite declinazioni. Linee tracciate a mano, punti, pennellate diventano figure geometriche volutamente imperfette per evocare la mano che artigianalmente le traccia, oppure precise, seriali fanno da griglia a forme volutamente abbozzate. Dilatate fino a divenire pennellata, corposa come una tempera o evanescente come un acquarello, le linee si evolvono in forme, macchie, bolle, mentre ridotte all’essenziale tornano punto, declinato in un ordinato pattern cromatico.
INCONTRI. Estetica minimale, ma di forte impatto visivo. Forme e tratti essenziali si replicano in pattern ordinati e ipnotici che giocano con la luce, simulano volumi ed evocano materia. In equilibrio perfetto su cromie complementari o toni a contrasto, trasformano la semplicità in essenza. Il disegno pulito e lineare, si fa mappa e percorso geometrico in grado di valorizzare spazi e arredo, esaltati dalla riproposizione seriale di elementi grafici.
ARMONIA. Decise e dinamiche, strutturate su colori forti e immagini iconiche. Ispirate al mondo reale, messo a nudo dal segno grafico vestono le pareti di orizzonti lontani. Rielaborata per cercarne la struttura e l’anima, riproposta nella chiave quasi lisergica delle foglie che si trasformano in pennellata, ombra o colore la natura si mostra nel suo aspetto grafico più intimo e minimale, oppure opulenta celebra se stessa nella riproposizione di elementi che evocano paesaggi tropicali e ambienti esotici.
VITA. Prepotentemente ispirate al reale, volutamente materiche. Texture, geometrie e decori raccontano la rugosità e le linee del legno, le asperità e le stratificazioni della roccia, gli infiniti disegni dei marmi, con arroganti cromie o delicate sfumature. Segni e intarsi rubati alla natura sono gli assoluti protagonisti di una serie in cui grafico e fotografico si intrecciano creando un forte impatto visivo.
H2O. Celebrazione del tratto grafico nelle sue infinite declinazioni. Linee tracciate a mano, punti, pennellate diventano figure geometriche volutamente imperfette per evocare la mano che artigianalmente le traccia, oppure precise, seriali fanno da griglia a forme volutamente abbozzate. Dilatate fino a divenire pennellata, corposa come una tempera o evanescente come un acquarello, le linee si evolvono in forme, macchie, bolle, mentre ridotte all’essenziale tornano punto, declinato in un ordinato pattern cromatico.
SAPIENZA. Evocative, raffinate, quasi misteriose. Forme geometriche ripetute all’infinito, volti, profili e silhouette solo accennate, un mondo che diventa uno schizzo solo abbozzato, umili azulejos si fanno regola emergono con la forza del tratto grafico da uno sfondo volutamente monocromatico e sfumato. Arte, poesia, architettura, pittura e musica vivono attraverso i propri simboli, destrutturati e reiventati, in tele tutte da interpretare.