Alexandra Mazzanti, direttrice della Dorothy Circus Gallery, in una riflessione per una ripresa sostenibile del mercato dell’arte e delle imprese creative.
“Mi auguro fortemente che oltre al desiderio di tornare alla “Normalità” tutti noi avremo la forza e la coscienza di analizzare e determinare il grado di sostenibilità con cui venivano portate avanti le nostre attività e le nostre vite prima del Covid19. Di fronte al rischio dell’apocalisse bisogna ripartire da una nuova alleanza, quella tra la necessità di sviluppo e di progresso e la bellezza, che viene altrimenti trascurata e fagocitata dall’ottusità di una razionalità del profitto.
La Politica Culturale del nostro paese, è stata finora confinata in una posizione distante dal fermento culturale e inaccessibile per il mondo della nuova impresa creativa, generando l’assenza di dialogo tra le Istituzioni dell’Arte e gli spazi Privati, ma oggi vedo una possibilità di ripresa di entrambi nell’ipotesi di una collaborazione volta a fare rete culturale compatta. La mia speranza è che nasca un nuovo tessuto d’impresa, pubblica e privata, che dia priorità alla sostenibilità del mercato dell’Arte, cosi come alla coerenza del messaggio artistico (visto che la pandemia ci ha reso chiaro che c’è la necessità di essere più rispettosi del modo in cui viviamo questo pianeta) che possa trovare un alleato nelle Gallerie Private.
Queste infatti, se considerate in partnership come spazi satellite, possono essere valide alternative al gigantismo degli spazi preposti a contenere sempre maggiori raggruppamenti di persone ed opere sempre più grandi. A mio avviso i grandi eventi e altrettanto i grandi musei potrebbero così tornare ad offrire un’esperienza a misura d’uomo, concentrandosi più sulla qualità della singola visita che sulla quantità, e ampliare i contenuti espositivi dilatando i tempi di fruizione, attraverso l’approfondimento e la condivisione dei processi creativi legati al fulcro della creazione dell’opera, a prescindere dalle logiche di money gaming.
Anche a supporto del sistema Scuola le Gallerie possono giocare un ruolo decisivo, poiché trattando l’iper-contemporaneo delle Arti Visive, sono le realtà più vicine ai giovani e sono in grado di offrire un servizio estremamente di qualità poiché ciascuna si avvale di curatori professionisti e rappresenta tanti Artisti che spesso nei loro paesi espongono nei musei e che raramente hanno il riconoscimento che meritano in Italia.
Quello che inoltre vedo e spero come futuro, è l’utilizzo dell’arte e della bellezza come mezzo di insegnamento ed elemento di arricchimento del messaggio scientifico e vice versa. Così come il bello per raggiungere il sublime deve muovere le corde dell’anima attraverso il suo messaggio emotivo, così come anche la scienza e il progresso perdono di senso se non hanno un fine etico e se sono volte al mero supporto del tessuto commerciale. Entrambi gli emisferi, sia arte che scienza, se fine a se stessi, sperimentazione per sperimentazione, al solo fine di elucubrare rappresentano il vuoto e perdono occasione di provarsi adeguate alle esigenze della contemporaneità”.