Instagram: un social da record
Kevin Systrom and Mike Krieger hanno lanciato Instagram ufficialmente nell’ottobre 2010 (disponibile solo per iPhone) e dopo soli 2 mesi già contava più di 1 milione di utenti attivi. Nell’aprile 2012 Mark Zuckerberg (o meglio Facebook, di cui è fondatore e amministratore delegato) lo ha acquisito con un accordo da circa un miliardo di Dollari (quasi il doppio del suo valore reale, stimato all’epoca in circa 500 milioni di dollari). Sempre nello stesso mese venne resa disponibile l’app anche per android.
Da quel momento questa piattaforma si è evoluta ed è cresciuta sempre più, toccando a dicembre 2016 circa 600 milioni di utenti, di cui circa 300 attivi quotidianamente. E’ stimato che ogni giorno vengano postate circa 95 milioni tra foto e video, contenuti che mediamente ricevono globalmente 4,2 miliardi di like al giorno. Numeri folli!
(fonte dei dati Website Builder.org).
E’ tutto oro quel che luccica?
Nato con l’intenzione di abbinare una foto scattata col cellulare (un’istantanea fatta al momento e pubblicata direttamente) ad un testo (un telegramma), da cui l’origine del suo nome, instagram ha avuto un successo enorme ed è cresciuto così tanto da diventare una vera e propria fonte di business per alcuni: proprio per questo motivo negli anni ha perso per strada sempre più la sua genuinità.
Inizialmente era semplicemente un modo per condividere i propri scatti, ma col tempo è diventato un social costruito dove addirittura agenzie seguono i profili di svariati personaggi (più o meno famosi) preparando e scegliendo il materiale da pubblicare, rispondendo ai commenti… e questo spesso per le cifre più svariate (alcune anche per modiche cifre che possono partire da circa 100 € al mese).
Le foto spesso contengono messaggi pubblicitari più o meno diretti e per acquisire uno “spazio” su alcuni account (da qualche decina di migliaia a milioni di follower) si raggiungono cifre anche superiori a 1000€ (fidatevi, molto superiori) per una sola condivisione.
Ma non finisce qui!
Dove la mettiamo la piaga dei follower falsi? Ci credereste se vi dicessi che alcuni account instagram hanno almeno i 2/3 di follower comprati? Stiamo parlando di account da diverse centinaia di migliaia di seguaci, persone che si definiscono “influencer” (e sono buono a dire solo 2/3).
Questi utenti falsi sono dei BOT, acquistati (circa 10€ per 1000 follower) solo per aumentare la propria popolarità (così si pensava qualche anno fa) e vendere meglio e a prezzi più alti la “possibilità di pubblicazione” sul proprio profilo (o semplicemente l’inserimento per qualche giorno di link pubblicitari nella BIO). Oggi non è difficile distinguere chi ricorre a queste strategie, ma chissà perché però molti di questi “influencer” continuano a lavorare a pieno ritmo. Per carità, non sono tutti così: è sempre bene distinguere, non fare di tutta l’erba un fascio e riconoscere che comunque ci sono persone che lavorano con questo social con serietà.
Fortunatamente Instagram ha cercato negli anni di combattere questa piaga cancellando periodicamente i follower fake… o almeno ci ha provato, ma purtroppo questo non è bastato: per la maggior parte degli utenti colpiti dalla scure è stato sufficiente ricomprarne altri, ricreati nuovamente dopo la pulizia. Se volete verificare quello che dico, date un occhio a Social Blade (servizio online che mostra lo storico dei vari account, se sotto monitoraggio): se sarete fortunati (ma neanche troppo) riuscirete a scovare qualche account (che magari seguite anche) con aumenti e diminuzioni sospette dei follower, anche nell’ordine dei 50-100K al giorno. Scandaloso vero?! Sappiate che quelli sono tutti finti: a meno che tu non sia un VIP, è difficile superare aumenti di poche centinaia al giorno senza usare trucchi (per esempio come i BOT tipo instagress, discorso che affronteremo di seguito).
Per combattere questo fenomeno è stato introdotto anche il concetto dell’engagement: più la percentuale delle persone a cui la foto mostrata nel feed interagisce (vale lo stesso anche per i video) più verrà mostrata, prima ai propri seguaci e poi ai non follower (se si è fortunati si può entrare anche tra i post più popolari per ogni hashtag che si è inserito nella descrizione).
E voi mi chiederete: “E questo come ha influito?”.
Semplice, chi ha tanti follower finti ha poche interazioni rispetto al totale (engagement basso) e questi account vengono penalizzati e mostrati sempre meno nel feed degli utenti attivi: proprio per questo spesso ottengono una percentuale di like migliore gli account “piccoli” (di poche migliaia di seguaci) rispetto a quelli da centinaia di migliaia di follower, pieni magari di account reali inattivi e di bot.
Ma non temete… In breve tempo è stata trovata la soluzione anche a questo. Se si possono comprare i follower, perché non si possono comprare anche i like? Perché non si possono scambiare i like? (in modo più o meno genuino, manualmente, tramite app direttamente gestibili dal cellulare, gruppi di like booming o BOT tipo instagress). Tutto questo per bilanciare l’ngagement negativo dovuto ai follower inattivi. Fortunatamente ultimamente molte app e molti servizi online sono stati chiusi.
I BOT ci vengono in aiuto… davvero?
Col tempo si è capito (non tutti lo hanno ancora compreso ?) che comprare follower e like finti aveva sempre meno effetto ed andava sempre più a penalizzare la visibilità: l’algoritmo alla base del feed del social è stato affinato sempre più (“ispirandosi” al lavoro precedentemente fatto per facebook) rovinando così irrimediabilmente account da diverse migliaia (o centinaia di K) di follower… Il cimitero degli elefanti insomma!
Ovviamente chi ha lavorato e investito tanto tempo su un account di una certa dimensione non poteva stare a guardare tutto il suo lavoro finire in fumo. La soluzione è stata forzare le interazioni reali: utenti che interagiscono con like e follow solo per ricambiare quelli che il tuo BOT ha messo per te sui loro account, secondo diversi parametri che è possibile impostare nel pannello di controllo del servizio online (ce ne sono diversi). Se ci si pensa un attimo è mostruoso: magari gran parte delle interazioni che ricevi sono finte, l’emozione che hai provato per il primo like sulla tua prima foto postata è stata tradita perché forse era proprio di un bot… o forse no dai, non esageriamo ora, mi sono lasciato trasportare. ?
Negli ultimi anni sempre più utenti (anche brand) si sono affidati ai BOT di Instagram (violando le condizioni di utilizzo del social) per aumentare follower e like velocemente, a volte con ritmi così elevati da essere palesemente sospetti.
Le interazioni ricevute mediante l’operato del bot sono compiute da utenti reali, ma il più delle volte si tratta di profili che portano un engagement non continuativo (che finisce nell’esatto momento in cui il bot cessa di funzionare), perché sono follower che spesso ti seguono per la logica del follow4follow, ma non interagiscono con i media, oppure mettono like sui tuoi post solo per ricambiare il favore (like4like), senza un interesse reale. Così facendo a lungo termine si va comunque a danneggiare l’interazione sul proprio profilo, perché questi utenti che ti hanno seguito in buona percentuale ti de-followeranno col tempo e spesso non interagiranno più: si azzerano di fatto tutti gli sforzi, anzi diventano dannosi. E meno male che pochi giorni fa qualcosa è realmente successo.
Chiude instagress. Forse qualcosa cambia!?
Finalmente sembra che Instagram abbia fatto il pugno duro e abbia deciso di prendere di petto una situazione che stava veramente scappando di mano: è stato chiuso il BOT Instagress il 20 aprile 2017. Una milestone nella lotta ai profili e alle interazioni fake, se si considera che era il più famoso (ce ne sono diversi altri). Probabilmente non ne avrai mai sentito parlare di questo tipo di BOT, ma niente di strano: chi lo conosce non ne parla volentieri se lo usa. (Se volete sapere come funzionano i BOT e quali sono, troverete diversi siti che ne parlano semplicemente cercandoli su Google).
Questo è il messaggio (tradotto in italiano) presente sulla home: “Una triste notizia per tutti voi che siete innamorati di Instagress: su richiesta di Instagram siamo stati costretti a chiudere il nostro servizio web che ha aiutato così tanta gente nel loro viaggio in Instagram. Siamo tutti molto tristi, ma sembra che non ci sia niente che possiamo fare al momento ?”. Il sito offre anche rimborsi agli utenti danneggiati dalla chiusura del servizio.
Cosa succederà ora ai “bot addicted”?
Forse questa bolla, diventata troppo grossa, esploderà una volta per tutte… Forse questo social tornerà verso un utilizzo genuino e finalmente si giocherà alla pari!
Al momento la situazione è ancora uno schifo: provate oggi ad aprire un account nuovo da zero e a pubblicare delle foto senza usare nessun tipo di trucco… Potrete pubblicare le immagini più belle mai viste sulla terra (non le mie intendiamoci, molto più belle), ma crescere l’account è molto più difficile di una volta, un po’ per gli algoritmi che sono cambiati e molto per tutte le interazioni spazzatura che ancora oggi sono presenti e che falsano il feed riducendo la visibilità a chi segue le regole.
Staremo a vedere cosa succederà. Io intanto ho aperto un nuovo account instagram (pochi giorni fa) che vi invito a seguire. ?