Una maestosa opera emerge dal Canal Grande per denunciare la fragilità della Serenissima.
“Support“, ormai conosciuta come “Le mani giganti“, è l’installazione realizzata dall’artista di origini veneziane Lorenzo Quinn, figlio dell’attore Anthony, sul fronte di Ca’ Sagredo verso il Canal Grande. Un’opera monumentale di nove metri di altezza che “sostiene” simbolicamente il Palazzo e che sarà destinata a fare il giro del mondo. Inserite nel più ampio contesto della 57esima Biennale d’Arte di Venezia, le colossali mani sono apparse giovedì 11 maggio a bordo di una chiatta lungo il Canal Grande. Chi ha assistito alla singolare scena ha facilmente intuito che si trattasse di una delle installazioni della Biennale al via in questi giorni, mentre il “mistero” sulla loro destinazione è stato risolto poco dopo.
L’installazione Support, che sarà visibile al pubblico dal 13 maggio al 26 novembre, è patrocinata dal Comune di Venezia e promossa da Halcyon Gallery con il sostegno di Ca’ Sagredo Hotel. In questo periodo, all’interno dell’Hotel saranno in mostra alcune versioni di altre opere di Lorenzo Quinn. Si legge nella descrizione dell’Opera: “Le mani sono strumenti che possono tanto distruggere il mondo quanto salvarlo, e trasmettono un istintivo sentimento di nobiltà e grandezza in grado anche di generare inquietudine, poiché il gesto generoso di sostenere l’edificio ne evidenzia la fragilità”. All’inaugurazione, venerdì 12 maggio, erano presenti anche le autorità locali che hanno creduto nell’Opera.
Il Sindaco di Venezia, Brugnaro, ha dichiarato : “Da sempre i privati sono quelli che supportano e portano avanti la città. L’idea della sussidiarietà è proprio questa. Iniziative come quella di Quinn valorizzano Venezia, e soprattutto suscitano l’orgoglio di chi la abita. Il Padiglione Venezia e le iniziative dei privati possono corroborare a rafforzare la Biennale, la cui ricchezza per la città è fuori di ogni discussione. Possiamo diffonderla in tutto il centro insulare e a Mestre, come abbiamo fatto con il padiglione ufficiale a Marghera. Diffondere la Biennale in tutto il territorio è il nostro vero obiettivo. Chi viene in città per esporre è ospite gradito e oggi, proprio un veneziano, meritoriamente ospita un artista così nuovo e importante: di ciò sono molto orgoglioso”.