Annullata la nomina di cinque direttori: a rischio anche Uffizi e Accademia.
Il 24 maggio, il Tar del Lazio ha annullato la nomina di cinque direttori a capo di altrettante realtà museali tra la più importanti in Italia: sono quelle di Peter Assmann al Palazzo Ducale di Mantova, Martina Bagnoli alla Galleria Estense di Modena, Eva Degl’Innocenti al Museo Archeologico di Taranto, Carmelo Malacrino al Museo Archeologico di Reggio Calabria e Paolo Giulierini al Museo Archeologico di Napoli. La riforma del sistema museale, voluta dal Ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, rischia di tornare quindi al punto di partenza. “Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani e ora il Tar del Lazio annulla le nomine di 5 direttori. Non ho parole, ed è meglio…”. Questo il commento espresso dal Ministro, che ha già annunciato ricorso al Consiglio di Stato.
Tra i motivi espressi dal Tribunale Amministrativo, che hanno portato per ora all’annullamento delle cinque nomine citate, quello per cui il bando con il quale sono stati assunti venti nuovi direttori “non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani”. Una vicenda che dunque potrebbe mettere a rischio anche Eike Schmidt e Cecilie Holberg, entrambi tedeschi e direttori dall’estate del 2015 rispettivamente della Galleria degli Uffizi e della Galleria dell’Accademia di Firenze. Da quello che si evince, il Tar del Lazio ha anche bocciato le modalità di selezione finale dei candidati (definite “magmatiche”), per il fatto che alcuni dei colloqui finali siano stati “a porte chiuse“, ossia sostenuti via Skype.
I direttori saranno quindi sostituiti, presumibilmente per occuparsi temporaneamente di semplici materie di ordinaria amministrazione, da Stefano L’Occaso a Mantova (già direttore del polo museale della Lombardia), Mario Scalini a Modena (già direttore del polo museale dell’Emilia Romagna), Fabrizio Vona a Taranto (già direttore del polo museale della Puglia), Angela Acordon a Reggio Calabria (già direttrice del polo museale della Calabria) e Anna Imponente a Napoli (già direttrice del polo museale della Campania). Ma adesso tutte le nomine sono a rischio, anche perché la riforma del Ministro dei Beni culturali ha assegnato a 32 musei la piena autonomia organizzativa, scientifica, finanziaria e contabile. Voi cosa ne pensate?