Banksy ha aperto un hotel in Cisgiordania, di fronte al muro di Gerusalemme. Si chiama Walled Off Hotel e si trova a 500 metri dal checkpoint e a poco meno di due chilometri dal centro di Betlemme, in un quartiere ricco di ristoranti e negozi. Una zona che, stando a quanto dichiarato sul sito dell’albergo, è sicura per i turisti. Il misterioso e controverso artista britannico, famoso per i suo graffiti dal forte significato simbolico sui muri di molte città del mondo, ha deciso di aprire il Walled Off Hotel in occasione dei cento anni dalla Dichiarazione di Balfour da parte del governo britannico, un’azione che contribuì a dare inizio ad un periodo di conflitto. Tale dichiarazione, nel 1917, affermava che la Gran Bretagna vedeva con favore la creazione di una colonia ebraica sul territorio palestinese.
Stando a quanto dichiarato dal sito ufficiale, l’iniziativa non ha intenti antisemitici: la struttura è finanziata da Banksy e non è allineata con nessun movimento nè gruppo politico. “Lo scopo- si legge – è quello di raccontare la storia del muro da ciascun lato e dare ai visitatori l’opportunità di scoprirla autonomamente. Accogliamo con piacere i giovani israeliani. Non sono tollerate forme di fanatismo all’interno della struttura”. L’hotel ha iniziato ad accettare prenotazioni l’11 marzo. A partire dalla stessa data, è stata aperta ai visitatori anche la galleria d’arte al suo interno: sono esposte opere di artisti palestinesi degli ultimi vent’anni. Il piano bar è arredato in maniera tale da ricordare un avamposto coloniale britannico di inizio ‘900, periodo nel quale la Gran Bretagna iniziò ad esercitare la sua influenza sulla Palestina.
Sono inoltre presenti opere di Banksy, tra cui statue di figure umane che soffocano a causa di inalazioni di gas. L’hotel ospita anche un museo dedicato alla storia del muro di Gerusalemme. E che dire delle stanze? Decorate da Banksy, Sami Musa e Dominique Petrin sul tema della guerra israelo-palestinese, offrono l’occasione unica di dormire letteralmente in un’opera d’arte e di riflettere su uno dei conflitti più dilanianti del ‘900. Si va dalla stanza presidenziale, una suite elegante che riproduce gli alloggi di un capo di stato corrotto, alla camera con un graffito di Banksy dietro alla testata del letto, raffigurante due uomini, un poliziotto di frontiera israeliano e un palestinese, impegnati in una guerra di cuscini.
1 commento
interessante.