Dal 28 ottobre al 1 novembre si è svolto il cinquantesimo festival internazionale Lucca Comix and Games. Un’edizione tutta gold. Con un giorno in più e che ha venduto circa 272.000 biglietti online. Come ogni anno, infiniti sono stati gli eventi e le mostre inerenti al mondo nerd. Un mondo che però non manca mai di far avvicinare anche chi semplicemente ha voglia di tornare bambino. Ricordare film, fumetti e cartoni animati con cui si è cresciuti piace a tutti. Ma i veri protagonisti di questa fiera sono sempre, indiscutibilmente, i cosplayer e i loro cosplay.
Cosa sono i cosplay e i cosplayer
Viene definita cosplay la pratica di indossare un costume che rappresenti il più verosimilmente possibile un personaggio caratteristico di una determinata storia fantastica. Che sia di un libro, un film, un fumetto o un cartone animato non fa differenza. Di conseguenza, vengono chiamati cosplayer coloro che indossano questa tipologia di costumi.
Tale fenomeno ha fatto la sua prima comparsa in America negli anni ’30 quando Forest J.Ackerman ha indossato un abito ispirato al film La vita futura di William Cameron Menzies. Ma per parlare ufficialmente di cosplay bisognerà aspettare gli anni ’80. Quando un reporter giapponese usò questa parola nel descrivere una convention statunitense a tema in cui era stato presente, e gli anni ’90, in cui il fenomeno si è maggiormente diffuso tra i fans della categoria diventando una specie di moda.
Cosplay e cosplayer, una passione oltre l’immaginazione
Il termine in se per se è semplicemente una contrazione delle parole inglesi “costume” e “play“. Di fatto, descrivono benissimo questo hobby di vestirsi come il proprio personaggio preferito. Ad oggi, in tutto il mondo, si usa molto travestirsi durante festival e fiere pubbliche sugli anime (termine con cui si indicano i film di animazione), giochi di ruolo, videogiochi, film, ecc. Ciononostante i cosplay rimangono legati alla cultura nipponica. Infatti nella stra grande maggioranza il personaggio rappresentato da un cosplayer appartiene al mondo dei manga (termine con cui si indicano le storie a fumetti giapponesi) e degli anime tipici giapponesi. I cosplayer non conoscono limiti di età, etnia o religione. Li accomuna una sola grande passione che li porta a creare riproduzioni di costumi fatte a regola d’arte. Molto spesso creati interamente da loro. E il sogno di poter essere il loro beniamino nella vita reale almeno per un giorno. Essere cosplayer è un vero e proprio stile di vita.
Io sono cosplayer di Sailor Moon al Lucca Comics da ormai 4 anni. E’ diventato un appuntamento annuale indispensabile per il mio modo di essere. Mi fa tornare bambina e ricordare quando, invece di giocare con le Barbie, passavo ore a leggere i suoi fumetti e disegnarla. E a chi non comprende questo mondo e spesso ci guarda storto, dico solo che si, forse siamo ridicoli vestiti con una divisa scolastica delle medie giapponesi e con uno scettro in mano. Siamo buffi quando nel metterci in posa per una foto imitiamo le movenze di un personaggio inventato. Ma almeno i cosplayer riescono ancora a non perdere quel modo di vedere le cose e di sognare che invidiamo tanto e rendono unici i bambini.
Credits: Foto scattate da Fashion Snobber durante il Lucca Comics and Games.