“In sala di danza ho messo “piede” per la prima volta a tre anni e mezzo. Fui io a chiederlo a mia madre perché in casa c’erano appese a tutte le pareti, foto di lei che si esibiva al Teatro Verdi di Padova, sulle punte con quegli abiti meravigliosi, sembrava un angelo. Da quel momento capii che questa forma di espressione mi avrebbe accompagnata in un modo o nell’altro per tutta la vita.” … Continua su GlamourAffair Vision
In una cultura dell’immagine afflitta da un eccesso di rumore visivo, il ritorno alla ricerca di concetti essenziali e al bisogno di emozioni inattese spinge generazioni di giovani fotografi, artisti e designer ad intraprendere vie spesso imprevedibili. GlamourAffair Vision sposta la sua “visione” e la ricerca verso questi orizzonti indefiniti.
In a culture of image afflicted by an excess of visual noise, the return to the search for essential concepts and the need for unexpected emotions pushes generations of young photographers, artists and designers to undertake often unpredictable ways. GlamourAffair Vision shifts his “vision” and the search towards these indefinite horizons.
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