Guide e un’app per un tour a testa in su!
La street art, si sa, nasce come espressione di una certa controcultura ma da qualche anno a questa parte ha finito per assumere un ruolo del tutto nuovo trasformandosi in esempio virtuoso di riscoperta di luoghi anodini, come le metropolitane, o di quartieri periferici e dimenticati.
Roma è una di quelle città in cui l’arte di strada ha raggiunto un’importanza tale da ispirare nuove politiche di riqualificazione urbana nate da un’inedita sinergia tra istituzioni, artisti e residenti entusiasti; qui il termine ‘murale’ si è svestito dell’originaria accezione negativa e oggi si parla di museo a cielo aperto. Si tratta di un nuovo modo di concepire gli spazi cittadini: i palazzi si trasformano in enormi supporti per opere d’arte che raccontano il presente, come facevano gli scandalosi quadri caravaggeschi del Seicento, e offrono nuovi spunti per osservare la capitale da prospettive insolite e sorprendenti.
Quello che i muri dicono: la guida ai luoghi della street art romana
Carla Cucchiarelli, giornalista e scrittrice, entra nel cuore del fenomeno con un libro dal titolo Quello che i muri dicono (Iacobelli editore, 2018), una guida ragionata e appassionata che ci conduce nei luoghi più rappresentativi della urban art romana attraverso le testimonianze di curatori e artisti. L’opera nasce da un lungo lavoro di ricerca dell’autrice che parla così di questa attualissima forma di espressione artistica: “Di fronte a un’opera di street art il pensiero non va al futuro ma all’immediato, alla bellezza, alla seduzione del dipinto, alla magia di trovarcelo davanti all’improvviso, guardandoci intorno e riscoprendo la zona con occhi nuovi”. Così Carla Cucchiarelli ci porta da Tor Pignattara, che ospita, tra le altre, le opere di comunità di Carlos Atoche e il grande murale di Nicola Verlato dedicato a Pasolini, sino al Trullo di Tor Marancia, attraversando tutta la Roma della street art. Una particolare attenzione è rivolta anche alla parte femminile con rifermenti ad artiste molto apprezzate come Alice Pasquini e Tina Loiodice.
Tutti i murales in un’ APP
E per tutti coloro che abbiano intenzione di intraprendere un tour alla scoperta della street art capitolina, i PIT (punti turistici informativi) hanno messo a disposizione una mappa cartacea con un percorso turistico che tocca ben 30 quartieri della capitale, da quelli centrali come Testaccio a quelli periferici come San Basilio e Tor Bella Monaca. A questa si è aggiunta, dal 2015, un’APP nata dalla collaborazione tra Artribune e Toyota col patrocinio dell’Assessorato alla cultura che permette a turisti e appassionati di orientarsi più agevolmente tra i murales cittadini.
Un progetto innovativo, una guida per smartphone e tablet che offre molteplici funzioni, tra queste la possibilità di identificare sulla mappa le opere contrassegnate e corredate da immagini e ampie schede informative con il nome dell’artista, la genesi, il significato e la tecnica utilizzata, individuare quelle più vicine in base alla posizione corrente o sfruttare la search box per effettuare ricerche sulla base di criteri quali autore, quartiere o anno di realizzazione. Eccone alcuni esempi:
Un’ app irrinunciabile per chi volesse scoprire le opere dei più famosi street artist o magari conoscere la storia di quel murale colorato che un giorno, senza preavviso, lo ha sorpreso dietro l’angolo nel grigiore di un giorno qualunque.
STREETART ROMA è disponibile su Google Play e App Store