Quarant’anni e non sentirli affatto. La storia del punk fa rima con rivoluzione, controcultura, underground. Un movimento che, dalla metà degli anni ’70, ha rivoluzionato musica, moda, arte e stile di vita. Fulcro di tutto una città più viva che mai: Londra. Cosmopolita, metropolitana, all’avanguardia, sempre un passo avanti. Uno scenario perfetto per una subcultura che riesce a creare un vero e proprio movimento, in cui tutto riesce a fondersi perfettamente. Il punk ti cambia l’esistenza, l’ha cambiata anche alla sottoscritta.
Un vera e propria dichiarazione d’amore nei confronti del punk e delle sue declinazioni è racchiusa in ogni singola fotografia della splendida mostra “Punk in Britain”, negli spazi della Galleria Sozzani di Milano fino al 28 agosto. Un’ode ai protagonisti della scena underground composta da oltre 90 fotografie, una vera e propria gioia per il cuore e per gli occhi.
Gli scatti comprendono i ritratti di Simon Barker (Six), Dennis Morris, Sheila Rock, Ray Stevenson, Karen Knorr, Olivier Richon, oltre a disegni, collage e grafiche di Jamie Reid ed una selezione speciale che comprende video e fotografie di John Tiberi.
Tra i protagonisti di tante fotografie e, ovviamente, della controcultura, i Sex Pistols, guidati dall’istrionico frontman Johnny Rotten e trascinati dall’allure maledetta di Sid Vicious, bassista del gruppo. Con lo zampino della mente geniale di Malcolm McLaren e dell’allora compagna Vivienne Westwood, i Sex Pistols debuttano cantando di anarchia e del disgusto verso la monarchia britannica nel 1977. Ben presto il negozio SEX della signora Westwood, situato al celeberrimo 430 di Kings Road a Londra divenne luogo di culto per chi sposava la filosofia punk, fatta di tartan, spille da balia, pelle e borchie. L’immagine della Regina con il volto censurato da due spesse linee nere su occhi e bocca e l’inno “God save the Queen”, diventano icone di una generazione che non gradisce l’imposizione di regole. Il ’77 però, è anche l’anno in cui Sid Vicious incontra Nancy Spungen, biondissima americana fuggita dagli States in Inghilterra e così iniziano i guai. Una storia di amore distruttivo, tra le più belle e dolorose di sempre.
Tra i numerosi fan dei Pistols, Siouxsie Sioux, Jordan, Debbie, Billy Idol, Soo Catwoman e Adam Ant: erano il “Bromley Contingent”, il gruppo che li seguiva in ogni situazione, riuscendone a catturare l’essenza.
Il punk è dunque libertà di espressione, di pensiero, di stile di vita: essere ciò che si vuole, quando e come lo si desidera.
Tutto questo e molto di più è documentato nelle immagini della mostra. Da non perdere, assolutamente
Fonte: Galleria Carla Sozzani, Corso Como 10, Milano