Il passato che non ritornerà.
Era il 1989 e nelle radio passava “Cosa resterà di questi anni ’80” di Raf, ve la ricordate la radio? Intendo quella che per trovare le stazioni radio dovevi girare la rotellina?
Vi ricordate dei copri sedili per le auto? Quelli fatti con le palline di legno che dicevano facessero bene anche per il dolore alla schiena? E i parasole con gli smile o i le gigantografie degli occhiali da sole?
Il didò, le musicassette, il walkman, Giralamoda, Candy Candy, Non è la Rai, Cristina D’Avena, Kiss Me Licia, l’Albero Azzurro, Bim Bum Bam… potremmo stare qui a fare l’elenco per anni, ognuno di noi ha i propri personali ricordi di quegli anni.
Ci sono alcune cose che non ritorneranno mai: fare i compiti al telefono, aspettare le quattro del pomeriggio per vedere il cartone animato preferito, quelle cose come valori e abitudini che vorremmo tramandare ai nostri figli, ma che sarà difficile perché non possiamo imporre loro di vivere in un passato che non ritornerà quando ormai sono circondati dalla tecnologia e da un bagaglio culturale che nasce già con loro.
Quello fa parte del passato, il passato che non ritornerà.
Il passato: nostalgico ricordo.
Sarà che appartengo a quella generazione che ha vissuto il cambiamento e con lui ci siamo dovuti adattare, sarà che ogni tanto capita di avere nostalgia di certi momenti, di certi ricordi, di certe abitudini che non torneranno più perché quello che è cambiato è la realtà che ci circonda.
E non si tratta di amore per il vintage, ma semplicemente di quello che è stato, del passato.
Mi chiedo se i bambini del futuro proveranno mai quella sensazione di libertà che si ha correndo in mezzo ad un campo di grano, il divertimento nel rotolarsi nella neve, se affideranno mai i loro pensieri alla carta, se si emozioneranno nel vedere un fiore sbocciare, se mai un altro bambino suonerà al loro campanello per chiedergli di giocare insieme oppure si conosceranno solo attraverso lo schermo di un pc e se vivranno solo sul divano in salotto e se scopriranno che fuori dalle mura di casa c’è tutto un mondo da scoprire.