Il “riscoperto” quadro di Leonardo da Vinci verrà battuto all’asta per 100 milioni.
Era il 1958 quando un quadro, un olio su tavola di circa 66×46 cm attribuito ad un discepolo di Leonardo da Vinci e realizzato intorno al 1500, veniva venduto da Sotheby’s per appena 50 dollari. Ebbene il “Salvator Mundi“, questo è il nome dell’opera, verrà battuto all’asta domani a New York da Christie’s per 100 milioni di dollari (84,5 milioni di euro). Dal 2011, anno in cui il quadro è stato attribuito al grande maestro fiorentino e non ad un discepolo, il “Salvator Mundi“, che raffigura Cristo mentre leva la mano destra per benedire tenendo il globo nella sinistra, ha visto il proprio valore di mercato crescere vertiginosamente e, ad oggi, rappresenta l’unica opera di Leonardo da Vinci ancora in mano di collezionisti privati. Ma i dubbi rimangono e non manca una nutrita schiera di scettici sull’attribuzione dell’opera a Leonardo, con tesi basate su “errori di applicazione di regole ottiche”.
La storia del dipinto è molto articolata e ricca di curiosità. A metà del XVII secolo il quadro era elencato in un inventario della collezione di Carlo I d’Inghilterra, mente nel 1763 fu battuto a un’asta organizzata da Charles Herbert Sheffield, figlio illegittimo del Duca di Buckingham. Scomparve poi per 140 anni, per riemergere nel 1900 quando fu acquistato da Sir Charles Robinson come opera di Bernardino Luini, discepolo di Leonardo da Vinci. Il dipinto apparve poi nella già citata asta di Sotheby’s del 1958 poi è di nuovo scomparso fino al 2005, quando è stato rilevato da una piccola casa d’aste regionale americana. Nel 2011 l’opera è stata inclusa nella mostra di Leonardo della National Gallery di Londra e l’attribuzione al maestro è stata confermata all’unanimità da un numero cospicuo di esperti. Nel 2013 è stato infine acquistato dal miliardario russo Dmitry Rybolovlev per 75 milioni di dollari.
Dichiara Loic Gouzer, Presidente del Dipartimento di Arte contemporanea di Christie’s: «Il Salvator Mundi è stato realizzato nello stesso periodo della Gioconda. I due quadri hanno una somiglianza di composizione notevole. Leonardo era una forza creatrice ineguagliabile e un maestro dell’enigmatico». Alan Wintermute, esperto di di Christie’s per le opere pittoriche antiche, afferma: «Vedere un capolavoro del genere è un vero miracolo nel mondo dell’arte. È passato più di un secolo da quando un ultimo dipinto è stato attribuito a Leonardo e questa opportunità non capiterà mai più nella nostra vita. Non riuscirò mai a trasmettere la sensazione che prova oggi chi lavora nel mondo dell’arte». Oggi molti dichiarano che lo Stato italiano dovrebbe farsi moralmente carico di partecipare all’asta per “riappropriarsi” dell’ultima opera sul mercato di Leonardo da Vinci. Voi cosa ne pensate?